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Luce Nuova sulla Vitamina del Sole senza stanchezza evitando la carenza di vitamina D! 

carenza vitamina D stanchezza

Quando c’è carenza di vitamina D nel nostro organismo è normale sentirsi un po più stanchi. Si tratta di una stanchezza fisica, ma anche di tipo mentale che può portare a una difficoltà di concentrazione.

Oltre 100 anni fa, i primi scienziati e medici nutrizionisti già sapevano che la luce solare svolgeva un ruolo vitale per la salute delle ossa e divenne evidente l’importanza di un composto chiamato vitamina D. Avanziamo rapidamente fino ai nostri giorni e la ricerca sulla vitamina D, insieme al suo ruolo per una salute ottimale, è diventata un obiettivo principale, con oltre 2.000 articoli di ricerca solo negli ultimi dieci anni! Gli scienziati ora si rendono conto che la vitamina D non è solo fondamentale per la salute delle ossa durante la vita di una persona, ma che questo nutriente essenziale svolge anche un ruolo cruciale nel nostro sistema immunitario e nelle prestazioni atletiche; e non soddisfare il fabbisogno di vitamina D si traduce in grandi problematiche che colpiscono differenti parti del corpo.

Vitamina D in dettaglio!

Se confrontata con altre vitamine, la D è unica. Il nostro corpo produce questa vitamina liposolubile ed è in grado di produrre a sufficienza per far fronte al nostro fabbisogno, ma con un’avvertenza è necessario esporsi alla luce del sole. Da un punto di vista tecnico, la vitamina D è un ormone, ciò significa che è prodotta dal nostro corpo e si comporta come un messaggero per vari tessuti e organi come il sistema osseo e immunitario. Nota come “la vitamina del sole”, la vitamina D è prodotta internamente quando il colesterolo in circolazione vene colpito dai raggi ultravioletti prodotti dal sole (raggi UVB), permettendo due ulteriori modifiche chimiche. La prima modifica avviene nel fegato e converte la vitamina D in 25-idros-sivitamina D, anche nota come calcidiolo.

La seconda trasformazione avviene nei reni e permette la realizzazione della forma attiva nota come 1,25-didrossivitamina D, o calcitriolo.In questa forma, la D3 è In grado di svolgere diversi ruoli relativi al mantenimento delle ossa, la divisione cellulare e la funzione immunitaria.’ Si stima che, circa l’80-90% del nostro fabbisogno di vitamina D, sia soddisfatto grazie all’esposizione alla luce solare. Come probabilmente sospetterai, un’esposizione alla luce solare insufficiente protratta nel tempo (ad esempio durante l’inverno), in zone geografiche differenti (latitudini settentrionali e meridionali) e a seconda del tipo di carnagione di una persona (Incarnati scuri o incarnati chiari), si traduce in una bassa produzione di vitamina D, con gravi conseguenze. Inoltre, le persone anziane e coloro che vivono in ambienti urbani maggiormente chiusi in casa (minore esposizione alla luce solare), sono a rischio di insufficienza di vitamina D.

Infatti, oltre 100 anni fa uno scienziato Inglese constatò che la luce solare era in grado di guarire un bambino affetto da un disturbo delle ossa chiamato rachitismo (ossa morbide e deformate), che si era sviluppato a causa di una insufficiente esposizione alla luce UV dovuta all’inquinamento dell’aria da fumi di carbone, diffuso all’epoca. Parlando di alimentazione la vitamina D non ha strada facile, in quanto le fonti di cibo ricche di questa vitamina non sono abbondanti e spesso le persone evitano di consumare questi alimenti per ragioni di gusto personale o costo. I pesci grassi come il salmone, il tonno, lo sgombro e le sardine insieme all’olio di pesce (olio di fegato di merluzzo), sono buone fonti.’ Altre fonti ottimali sono il latte arricchito con vitamina D, i formaggi e altri latticini (controlla sempre l’etichetta del prodotto per sicurezza), il tuorlo d’uovo e il fegato di manzo.

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La Vitamina D in azione!

La comprensione degli effetti della vitamina D sul corpo deriva dal suo comportamento assimilabile a quello di un ormone. La vitamina D si comporta come un messaggero, comunicando con ossa, cellule intestinali, cellule renali e altri parti del corpo in merito allo stato del calcio minerali che circolano nel sangue e nei fluidi cor-porei5 Il calcio non è solo parte della struttura ossea (insieme al fosforo), ma è anche fondamentale per la funzione muscolare, la coagulazione del sangue e diverse altre reazioni metaboliche del corpo. Se I livelli di calcio non fossero sufficienti, il tuo corpo potrebbe letteralmente cedere. L’abilita della vitamina D di “parlare” alle cellule è svolta attraverso recettori che riconoscono questa vitamina ormone e rispondono di conseguenza. La vitamina D, insieme agli ormoni derivanti dalla ghiandola paratiroidea (localizzata alla base del collo), invia segnali attraverso il corpo avvisando che i livelli di calcio devono essere mantenuti stabili e non fluttuanti. Anche il minimo sbalzo nei livelli di calcio attiva la vitamina D, migliorando l’assorbimento del calcio da parte dell’intestino, diminuendo la perdita di calcio attraverso l’urina (agendo al livello dell’escrezione renale e rilasciando calcio dalle cellule ossee con l’auto di altre cellule chiamate osteoclasti. Tutti questi interventi consentono di riportare il calcio a livelli ottimali. Quando i livelli di calcio sono in aumento, è vero Il contrario il calcio è trattenuto nelle ossa grazie a cellule specializzate chiamate osteoblasti, che costruiscono e mineralizzano la struttura ossea. Livelli adeguati di vitamina D insieme a sufficienti introiti di calcio sono fondamentali per la crescita e la maturazione dello scheletro come anche per il mantenimento della struttura minerale ossea durante tutto il corso della vita. La comprensione della comunicazione della vitamina D attraverso i recettori in tutto il corpo ha dato il via all’approfondimento di nuovi ruoli di questa vitamina ben oltre il mantenimento delle ossa che includono la funzione immunitaria e le prestazioni atletiche.

Funzione del sistema cardiovascolare:

Dato il ruolo fondamentale della vitamina D nel mantenere livelli adeguati di calcio necessari per la funzione muscolare, ne consegue che anche la funzione cardiaca dipende da uno stato adeguato di questa vitamina.

Funzione del sistema Immunitario:

Alcune interessanti ricerche suggeriscono che la vitamina D funge da potente supporto per il tuo sistema immunitario. La vitamina D stimola l’immunità innata che è fondamentalmente il tuo meccanismo di difesa di prima linea, in cui Il tuo corpo sviluppa una risposta aspecifica a qualcosa che è estraneo al corpo.° Uno dei modi in cui la vitamina D può farlo è creando indirettamente antimicrobici che possono distruggere i batteri. Questa vitamina può anche modificare le risposte immunitarie attraverso il nostro intestino.

Funzione muscolare e prestazione atletica:

La vitamina D mantiene il termostato dei livelli di calcio in funzione 24 ore su 24 ore, 7 giorni su 7, e recenti ricerche hanno dimostrato che questo può svolgere un ruolo significativo nell’ottimizzazione della funzione e della contrazione muscolare, in definitiva, delle prestazioni atletiche. La ricerca dei laboratori di scienze dello sport mostra che la vitamina D supplementare può migliorare diverse misure delle prestazioni e aiutare a combattere la potenziale carenza di vitamina D con stanchezza negli atleti che si allenano e si esibiscono al chiuso come praticanti di arti marziali ginnaste e simili.

Divisione cellulare!

I recettori della vitamina D sono stati scoperti in molti punti del corpo, come nell’intestino, nei polmoni, nei reni, nel pancreas e nel cervello. I ricercatori hanno constatalo che le cellule del corpo hanno bisogno di livelli adeguati di vitamina D per la normale divisione cellulare. Danni da carenza di Vitamina De stanchezza! La carenza di questa vitamina multiforme ha implicazioni sconcertanti. Ma ciò che è ancora più sbalorditivo è il numero di persone in tutto il mondo che soffrono di livelli di vitamina D insufficienti: si stima che circa il 50% della popolazione mondiale soffra di un basso livello di vitamina D. Per determinare il livello di vitamina D in un individuo, si misura la 25-idrossivitamina circolante nel siero D (25 [OH] D nel siero), in particolare questa misurazione viene fatta in coloro che hanno un alto rischio di carenza di vitamina D e stanchezza. Il 25 (OH) D sierico riflette la quantità combinata di vitamina D ottenuta dal sole, dal cibo e dagli integratori.’ Tipicamente, la carenza di vitamina D è definita come un livello serico di 25 (OH) D inferiore a 20 ng / ml (50 nmol /L) e possono verificarsi sintomi di Inadeguatezza tra i livelli di 20-30 ng / mL (50-75 nmol / L).

Ecco un riepilogo di solo alcune delle conseguenze dovute alla carenza di vitamina D e stanchezza!

Lo sviluppo osseo subisce in particolare grandi ripercussioni nei neonati e nei bambini con deficit poiché sviluppano una condizione chiamata rachitismo, in cui le gambe sono arcuate a causa della scarsa mineralizzazione delle ossa e della crescita eccessiva della cartilagine! Anche il cranio dei neonati subisce deformazioni dovute a carenza di vitamina D, in questo caso le fessure del cranio non sono in grado di mineralizzare, dando un aspetto sporgente alla testa. E poiché le ossa si rimodellano costantemente anche negli adulti, bassi livelli di vitamina D possono portare a una condizione chiamata osteomalacia, in cui le ossa iniziano ad ammorbidirsi e a sviluppare una struttura arcuata come nel rachitismo. Sia la carenza di calcio che di vitamina D possono portare gli anziani a sviluppare una condizione ossea associata a ossa fragili e aumento del rischio di fratture. Anche la debolezza muscolare e la tetania muscolare (contrazioni spasmodiche a rapida insorgenza) sono associate a bassi livelli di vitamina D. La consapevolezza dei gruppi a rischio di carenza di vitamina D è sicuramente degna di nota poiché le statistiche che sottolineano i livelli insufficienti di questa vitamina sono allarmanti.

Neonati allattati al seno

Poiché il contenuto di vitamina D nel latte materno è inferiore alle raccomandazioni dell’American Academy of Pediatrics, si raccomanda che i bambini allattati esclusivamente o parzialmente al seno siano integrati con 400 UI (10 ug) di vitamina D al giorno.

Anziani

La funzionalità renale ed epatica diminuisce con l’età e questi organi sono coinvolti nella formazione di questa vitamina. Inoltre, alcuni anziani sono confinati in ambienti chiusi e quindi hanno un’esposizione molto limitata alla luce solare necessaria per la produzione di vitamina D.

Altre categorie di persone soggette a una limitata esposizione al sole:

 in particolare durante i mesi invernali, possono avere bassi livelli sierici di vitamina D. L’esposizione al sole limitata si verifica anche per le persone che possono scegliere di coprirsi con indumenti per motivi religiosi, o che sono altrimenti costrette a casa e non possono godere di un’adeguata  esposizione al sole. Inoltre, le persone con la pelle più scura possono effettivamente avere una ridotta capacità di produrre vitamina D dalla luce solare. Pertanto, i neonati di pelle scura possono essere a maggior rischio di una bassa vitamina D rispetto ai bambini che non hanno la pelle scura.  Le persone con particolari situazioni di salute come un intervento chirurgico di bypass gastrico possono avere problemi perché alcune sezioni del loro sistema digerente sono state modificate, ciò si ripercuote anche sull’assorbimento della vitamina D nell’intestino tenue.’ Negli individui obesi, specialmente in quelli che sono patologicamente obesi, potrebbero esserci problemi nel far circolare la vitamina D in modo ottimale alle cellule del corpo poiché questa vitamina rimane bloccata nel grasso corporeo in eccesso restando a tutti gli effetti intrappolata.

Blocco dei raggi:Il dilemma della protezione solare!

Abbiamo bisogno dei raggi UVB del sole per la produzione di vitamina D. Tutta-via, un’eccessiva esposizione al sole può aumentare il rischio di cancro della pelle. E con una carenza di vitamina D così diffusa, trovare il giusto equilibrio di un’adequata esposizione al sole senza esagerare può essere difficile. Il rischio di cancro della pelle aumenta con l’aumentare dell’esposizione alla luce solare, specialmente negli individui di carnagione chiara. All’inizio degli anni ’80 in Australia furono sviluppate campagne per la salute della pelle per mettere in guardia le persone dall’eccessiva esposizione al sole, in particolare avvisandole di indossare magliette e applicare la protezione solare per evitare rischi. Alcune ricerche hanno dimostrato che l’uso di creme solari aumenta il rischio di carenza di vitamina D, soprattutto nelle persone con salute renale compromessa.   L’uso della crema solare, In particolare durante l’infanzia, è fondamentale per proteggere da potenziali tumori della pelle. Per raggiungere livelli appropriati di vitamina D è sufficiente sottoporsi ad un’esposizione al sole su circa il 18% della superficie corporea (mani, braccia, viso), pochi minuti o più a seconda del tipo di pelle e della latitudine, due o tre volte a settimana in primavera, estate e autunno in individui di pelle chiara e fino a due ore per pelle più scura. Ma esistono altre variabili che influenzano la capacita di produrre vitamina D, come la posizione geografica, le stagioni e la capacità di assorbimento genetico della pelle per i raggi UVB, oltre al tono della pelle.’ Durante i periodi in cui l’esposizione al sole è limitata o per le persone che sono a rischio di sviluppare una carenza di vitamina D, l’integrazione di questa vitamina può essere un modo sicuro per garantirne livelli adeguati.

Soluzioni a base di Vitamina D!

L’integrazione di vitamina D aiuta a garantire l’ottenimento di livelli adeguati di questa vltamina poiché l’impossibilità a ricavarne in quantità sufficiente dalla sola alimentazione, la nostra tendenza alla “vita al chiuso” e l’uso di filtri solari aggravano facilmente il problema. Una Vegana D con vitamina D/D, che favorisce il mantenimento di ossa, denti, muscoli e sistema immunitario normali.

Riferimenti.

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