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Lo zinco protegge dai virus!!

ZINCO

Lo zinco serve è importantissimo per il nostro organismo: presente in tutte le cellule, è un componente di numerosissimi enzimi. Lo zinco ha proprietà eccellenti; lo zinco non fa male ai reni, le sue funzioni sono dunque tante e comprendono svariati campi. Interviene nella sintesi degli acidi nucleici, portatori dei fattori ereditari, in quella delle proteine, nella trasmissione delle informazioni genetiche e nella funzionalità e crescita delle cellule. Partecipa al metabolismo dei carboidrati, del fosforo e di varie vitamine. È indispensabile per una buona funzionalità del sistema immunitario. Lo zinco: ha proprietà sessuali?.Si! È necessario per lo sviluppo dell’apparato riproduttivo, per la funzionalità degli ormoni sessuali maschili e della prostata. 

Perché serve lo zinco? Per la funzione immunitaria!

Lo zinco ha proprietà essenziali per mantenere sana la vista: non solo la cecità crepuscolare, anche la degenerazione maculare (che provoca la perdita della vista negli anziani) può essere curata con lo zinco. Favorisce la cicatrizzazione delle ferite e delle ustioni e viene utilizzato nella cura dell’acne e dell’alopecia. Grazie ai suoi effetti regolatori sull’insulina, lo zinco viene anche usato nelle cura del diabete. Si sa ancora poco sulla proprietà anticancerogena del minerale, che comunque si è rivelato efficace nella terapia di ulcere, artriti, impotenza e raffreddori.

Cosa succede quando manca?

Per la dose giornaliera guardare qui. Una grave carenza di zinco nei paesi industrializzati è rara, ma anche una lieve deficienza, vista l’importanza dell’oligoelemento, può determinare parecchi scompensi e può essere provocata, oltre che da una percentuale estremamente bassa del minerale negli alimenti (dovuta ai terreni trattati con prodotti chimici e alla successiva lavorazione e raffinazione dei vegetali), da diabete, alcolismo, fitati (nei cereali crudi), eccesso di lipidi, malattie intestinali o epatiche.  Una carenza di zinco può provocare: • fragilità di capelli e unghie; • stanchezza; • diminuita capacità mentale; • sensi dell’olfatto, del gusto e della vista meno acuti;• perdita dell’appetito; • ritardo nella guarigione • alcuni problemi della pelle (acne, smagliature … ); • suscettibilità alle infezioni; • ritardo nella crescita; • sterilità. provocare.

Conseguenze della carenza; perché serve lo zinco. 

Secondo il dottor Porìes, della Facoltà di Medicina e Odontoiatria dell’Università di Rochester, i ricercatori del campo oggi riconoscono che lo zinco è un elemento essenziale per ogni specie animale, uomo compreso. Ne abbiamo bisogno in minuscole concentrazioni – da 20 a 100 parti per milione – “eppure una carenza, anche leggera o moderata, può causare ritardi nella crescita, ridurre la capacità di utilizzazione degli alimenti e inibire il benessere generale”. Circa 15 anni fa alcuni ricercatori si accorsero che le carenze alimentari di zinco facevano sì che negli animali da laboratorio comparissero ulcere e desquamazione della pelle. Ferite anche piccole non si cicatrizzavano. Sopravvenivano disturbi ossei e articolari. La fertilità subiva un netto declino. E tuttavia, paradossalmente, dovevano trascorrere più di cinque anni prima che i ricercatori capissero che anche l’uomo poteva essere soggetto ad una carenza di zinco. 

Zinco serve molto

E con quali dolorose conseguenze! 

Il primo studio in proposito venne pubblicato dal dottor B. L. Vallee sul New England Journal of Medicine, voi. 403, 1956. Ma studi più esaurienti non fecero la loro comparsa fino al 1963. In quella data, A. A. Prasad e colleghi riferivano sugli Archives of Internal Medicine (vol. 407) i risultati di una ricerca condotta in Egitto e in Iran. I pazienti crescita e insufficiente sviluppo degli organi genitali. E tutti quanti soffrivano di gravi carenze di zinco. Ciascuno di questi pazienti, che praticamente erano tutti dei nani, venne trattato con somministrazione di zinco per via orale e con un’alimentazione adeguata. Quasi immediatamente gli organi genitali iniziarono a svilupparsi fino a raggiungere dimensioni normali. Il livello di zinco nel sangue e nei capelli salì fino a valori normali. Il mutamento più evidente, tuttavia, fu quello nella velocità di accrescimento. Nel giro di quattordici mesi crebbe di sette centimetri e mezzo.

Quando ne occorre di più ?

Una carenza o un fabbisogno maggiore di zinco sono più comuni fra: anziani; • gestanti e nutrici; • donne che fanno uso di contraccettivi orali; • bambini e adolescenti

ATTENZIONE

Se dovesse essere necessario ricorrere a un’integrazione di zinco bisogna ricordarsi che il minerale riduce la capacità dell’organismo di assorbire il rame, il ferro e il calcio. È importante quindi valutare un’adeguata integrazione  anche di questi elementi.

LA SALUTE DIPENDE DA UNA TRACCIA DI ZINCO?

Questo per vari motivi. In primo luogo la percentuale di zinco è già in natura ridotta in terreni soggetti a percolazione quali quelli di molte zone costiere. In secondo luogo, viene reso inutilizzabile da una reazione chimica detta chelazione, e questo sia nei terreni alcalini che in quelli assai ricchi di composti del carbonio o in cui sono presenti alte concentrazioni di magnesio o di fosfati, come spesso avviene nel caso dei terreni argillosi. Pories aggiungeva: “In anni più recenti, la fertilizzazione a tappeto con fosfati e composti azotati ha svolto una parte assai rilevante nella sempre crescente carenza di zinco dei terreni, e di conseguenza dei prodotti agricoli”. Oltre a ciò, “Non ci sorprenda il fatto che una simile diffusione delle carenze di zinco nel suolo porti all’instaurarsi di carenze tanto nelle piante quanto negli animali. 

Lo zinco in traccia serve? senz’altro!!

La cosa che ci sorprende, invece, è che ci sia voluto tanto tempo per trarre questa conclusione, e per ricorrere all’elementare misura di aggiungere ai terreni e ai foraggi lo zinco di cui sono carenti. È inoltre evidente che se le nostre fonti alimentari vegetali e animali sono carenti, anche l’uomo deve essere soggetto ad una carenza dell’elemento in questione”. All’epoca dei nostri nonni, il problema non aveva ancora assunto le dimensioni odierne. Anche se molto probabilmente l’alimentazione di molti americani non conteneva una sufficiente quantità di zinco, se ne ricavava lo stesso in abbondanza da certe fonti artificiali comunque presenti nell’ambiente. Le tubature, le pentole e le padelle galvanizzate rappresentavano una fonte costante di zinco; ma più di recente abbiamo a poco a poco smesso di impiegare gli utensili galvanizzati. 

Ultimo aspetto sullo zinco.

Un altro degli oratori della conferenza dell’AAAS, J. F. Hodgson, ha affermato: “Gli articoli galvanizzati … garantivano alle passate generazioni un rifornimento costante di zinco, mentre al giorno d’oggi diminuisce sempre più la possibilità che si venga a contatto con materiali di questo genere. Ciò ci ha condotti a dover fare sempre più affidamento sullo zinco contenuto nelle piante, ed è molto probabile che la fonte non sia all’altezza del fabbisogno”. Una delle scoperte più emozionanti fatte negli ultimi tempi dalla medicina è che lo zinco riveste un ruolo importante nella cicatrizzazione delle ferite. Già nell’antico Egitto lo zinco veniva applicato localmente sulle ferite sotto forma di calamina. Ma si doveva arrivare· agli anni ’50 perché la medicina “moderna” rivolgesse a questo minerale l’attenzione che si meritava sotto questo punto di vista. Il primo a scoprire le proprietà dello zinco fu il dottor Pories, e la sua scoperta fu dovuta al caso. 

La scoperta casuale sullo zinco di chi Fu?

“Stavamo studiando la cicatrizzazione delle ferite nel ratto, e cercavamo di controllare la velocità di cicatrizzazione aggiungendo alla dieta degli animali vari analoghi degli aminoacidi”, spiega Pories. Uno degli ingredienti impiegati era l’acido beta-fenil-lattico. Ci aspettavamo che questa sostanza chimica ritardasse la cicatrizzazione delle ferite. “Con nostra sorpresa, la ne ne risultava nettamente accelerata. Ripetemmo l’esperimento più volte, e in ogni caso la cicatrizzazione ne risultava favorita”. In seguito ad ulteriori esperimenti, Pories scoprì che a favorire la cicatrizzazione non era l’acido beta-fenil-lattìco, ma un elemento chimico impiegato nella sua fabbricazione, cioè lo zinco.

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